Cantine Due Palme è una cantina cooperativa che vede i suoi inizi una ventina di anni fa, nel paese ormai noto per avere dato i natali ad Albano Carrisi: Cellino San Marco, in provincia di Brindisi.
1000 soci conferitori e ben 2200 ettari di vigneti sparsi fra Cellino San Marco, Squinzano, Brindisi, Mesagne, Salice Salentino.
Le fasi di vinificazione delle uve si svolgono nella nuova cantina di Cellino San Marco che si sviluppa su una superficie di 45.000 mq. In questa struttura produttiva vengono effettuate tutte le operazioni post-vendemmiali, di vinificazione e di affinamento, fino all’imbottigliamento.
Nei 2200 ettari di vigneti si coltivano per il 90% varietà a bacca rossa e per il 10% varietà a bacca bianca, con una produzione media annua di circa 200.000 quintali d’uve per una resa che oscilla tra i 70 e gli 80 quintali per ettaro. Fra i vitigni coltivati si annoverano gli autoctoni Negroamaro, Primitivo, Susumaniello, Aleatico, Fiano, Malvasia Nera e Moscato, ovvero quei vitigni con i quali la Puglia è entrata a buon diritto nel gotha dei territori di eccellenza produttiva. Mentre, tra le varietà alloctone spiccano Sangiovese, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Pinot Bianco e Nero, Chardonnay e Sauvignon.
Una curiosità riguarda il nominativo del vitigno Susumaniello, uva di origine probabilmente dalmata il cui nome deriva dall’appellativo “carico come un asino” che si riferisce alla caratteristica capacità di questa pianta di essere molto produttiva nei primi anni di vita. In età matura, a circa 10 anni, la sua produttività si riduce considerevolmente. Arriva a maturazione nella prima metà di settembre, i grappoli sono di medie dimensioni con la buccia di colore blu/violetto vellutato. Gli acini sono ricchi di zuccheri con un’equilibrata acidità. Contengono più del doppio degli antociani del Negroamaro ed hanno un elevato indice estrattivo.
Di questa cantina ho avuto, purtroppo, l’occasione di assaggiare solo il Tinaia, uno chardonnay in purezza, piuttosto consistente, 13,5% di titolo alcolometrico, costo all’incirca sui 10 Euro in Enoteca.
Uso il purtroppo, non solo perché la Puglia non è certo rinomata per i vini bianchi, ma soprattutto perché avrei preferito poter degustare uno di quei vitigni autoctoni che rendono tanto famosa questa terra. Tuttavia la cena era interamente a base di pesce, in parte crudo, e la scelta è stata quasi obbligata.
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